Comuni

Affi
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Punto d’incrocio fra il Garda, il Caprinese e la Valdadige, Affi ha avuto un forte sviluppo commerciale negli ultimi decenni. Il centro storico è dominato dalla sagoma del monte Moscal.
Nelle adiacenze del paese c’è Villa Poggi, fatta costruire dai Da Persico nella seconda metà del Seicento, e poi ampliata tra la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento.
Ad Incaffi, sulla sommità del Moscal, c’è la villa che appartenne al colto medico Girolamo Fracastoro. Nato nel 1479 da una nobile famiglia veronese, fu medico (papa Paolo III lo volle con sé al concilio di Trento) e letterato. Nel suo trattato “De vini temperatura sententia”, del 1534, si discute sulle proprietà terapeutiche e dietetiche dei vini.
Lungo la stradicciola che porta a Cavaion c’è la contrada di Caorsa con la sua chiesetta romanico-campestre dedicata a San Bartolomeo.

Bardolino
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Bardolino, il paese che ha dato il nome al vino, ha un’antichissima tradizione viticola: un documento dell’893 dice dell’offerta al monastero veronese di San Zeno di terre con olivi e vigne nei pressi della chiesa di San Severo da parte di re Berengario I.
Nel centro storico sono numerosi gli elementi d’attrazione, a cominciare dalla splendida chiesa di San Severo, capolavoro del romanico veronese. Poco lontano, inglobata fra le case di una piccola corte rurale, vi è la chiesetta di San Zeno, una delle più antiche della provincia. La parrocchiale dei Santi Nicolò e Severo, nel cuore del paese, è ottocentesca. Presso il porto, affacciato sul bel lungolago c’è palazzo Gelmetti, l’attuale municipio. Vicino al porticciolo è anche la loggia Rambaldi, cinquecentesca. Accanto c’è il palazzo Guerrieri Rizzardi, con un giardino proteso verso il lago, mentre villa Carrara-Bottagisio è alla conclusione del lungolago.
In collina, un’altra bella chiesetta: San Vito di Cortelline. Sulla Rocca vi è anche l’eremo camaldolese: nella chiesa sono conservate opere pregevoli del Paglia e di Palma il Giovane.
Bardolino ha due frazioni: Calmasino, in collina, e Cisano, sul lago, con la sua pieve di Santa Maria, che conserva la facciata e l’abside dell’antica chiesa romanica.

Bussolengo
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Bussolengo è una popolosa cittadina al confine fra Verona e l’area del Garda: accanto alle attività artigianali, commerciali e industriali, conserva una solida tradizione agricola, fondata prevalentemente e sulla coltivazione della pesca e sulla viticoltura.
In paese, è interessante la chiesetta di San Valentino, ricca di affreschi sia sulle pareti interne che su quelle esterne. Il 14 febbraio, giorno di San Valentino, si svolge a Bussolengo una popolare e storica fiera.
La parrocchiale di Santa Maria Maggiore, rifatta nella seconda metà del Settecento ed ampliata in tempi recenti, domina la piazza centrale.
Tra gli edifici civili spicca la cinquecentesca villa Spinola (oggi sede dell’azienda sanitaria locale), caratterizzata da tre ordini di arcate sovrapposte.

Caprino Veronese
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Il territorio comunale di Caprino Veronese ricomprende un ampio tratto del monte Baldo, e il suo mercato settimanale (il sabato mattina) è polo d’attrazione del circondario.
L’imponente chiesa parrocchiale è dedicata a Santa Maria Maggiore: l’acquasantiera è opera di Antonio Tinelli, lapicida di Montecchio di Caprino, alla cui mano appartengono le numerose croci in pietra visibili sul territorio.
La sede municipale è il seicentesco palazzo Carlotti. Nel piccolo museo al pian terreno è da vedere l’ottimo gruppo scultoreo quattrocentesco del compianto. In località Platano sorge la settecentesca villa Nichesola-Rigo.
La frazione di Lubiara vanta antica tradizione nella lavorazione del marmo. Dalla frazione montana di Spiazzi si scende allo spettacolare santuario della Madonna della Corona, abbarbicato alle rocce a strapiombo sulla Valdadige.

Castelnuovo del Garda
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Simbolo di Castelnuovo del Garda è la torre merlata che svetta nel centro storico. La parrocchiale è ottocentesca: venne edificata su disegno del Trezza.
Una lapide sul palazzo del municipio ricorda l’eccidio della popolazione di Castelnuovo compiuto nell’aprile del 1848 dalle truppe austriache. Ad Oliosi, un’altra lapide, su casa Benati, parla della resistenza opposta da quaranta soldati ai ripetuti assalti austriaci.
In paese e nella campagna circostante c’è qualche bel palazzo, come villa Ridolfi Sella, cinquecentesca, e villa Valcerea, con la sua torre colombara.
A Cavalcaselle è ammirevole villa Arvedi d’Emilei. A Sandrà, ci sono la villa Borgognoni Tommasi e la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, progettata da Adriano Cristofoli.
Importante centro d’attrazione turistica è Gardaland, uno dei piu grandi e noti parchi del divertimento in Europa.

Cavaion Veronese
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Subito alla spalle di Bardolino, Cavaion Veronese ha avuto un forte sviluppo negli ultimi anni, pur senza smarrire la sua identità agricola, fondata su un’antica tradizione vinicola (sul finire del Quattrocento, Marin Sanudo definiva “perfectissimi” i vini del luogo).
La parte vecchia del paese si sviluppa sulle pendici del monte San Michele. Accanto al municipio è interessante la struttura di Corte Torcolo. Nel centro storico sono caratteristici gli intrói, stretti vicoli pedonali acciottolati, delimitati da alti muraglioni. La chiesa parrocchiale è della prima metà dell’Ottocento.
Poco lontano, lo stagno di Cà Nova, circondato dai vigneti, nasconde i resti di un villaggio preistorico, i cui reperti sono visibili presso il piccolo museo archeologico. In aperta campagna c’è Villa Cordevigo, con la chiesetta di San Martino, che contiene ben tremilatrecento reliquie – vere o presunte tali – raccolte da monsignor Marco Antonio Lombardo.
Cavaion ha una frazione in riva all’Adige: è Sega, da secoli sede di segherie, prima di legname e poi di marmo. L’industria del marmo ha tuttora notevole valenza economica.

Costermano sul Garda
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Le vigne ed i vini di Costermano vennero elogiati nei versi latini dal nobile locale Tomaso Becelli, nel Cinquecento, nel poemetto “De laudibus Castri Romani et Benaci”. Il palazzo di famiglia è in centro al paese.
In municipio c’è il disco con cui il campione olimpico Adolfo Consolini, nato nella frazione di Albarè, stabilì il record europeo nel 1955. Poco fuori dal paese si estende un cimitero militare tedesco.
Nella frazione di Castion c’è villa Pellegrini, un capolavoro incastonato nel verde del giardino all’italiana e delle colline. Nella frazione di Marciaga sorge il piccolo santuario della Beata Vergine del Soccorso.
La Val dei Molini, che congiunge il territorio di Costermano con quello di Garda, può essere oggetto di una bella passeggiata.

Garda
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Il golfo di Garda è chiuso a sud dalla Rocca, su cui sorgeva il castello che diede nome al lago, e a nord dal Monte Luppia, la cui ultima propaggine è costituita dal punta San Vigilio, la cui villa Brenzoni Guarienti venne progettata dal Sanmicheli.
Garda è il paese lacustre che conserva più spiccata la tradizione della pesca professionale: i suoi pescatori sono riuniti in Cooperativa.
Sulla piazza del porto s’affaccia il palazzo dei Capitani, in stile veneziano. La pieve di Santa Maria Maggiore è al Borgo. La festa patronale è il 15 agosto, giorno della Madonna Assunta: è anche la data nella quale si corre il palio delle contrade, sulle barche da pesca.
Subito fuori dal paese spicca villa degli Albertini. Verso San Vigilio c’è palazzo Carlotti Canossa, teatro della passione fra Gabriele D’Annunzio e Alessandra di Rudinì Carlotti.
Il territorio di Garda rientra nella zona Classica del Bardolino, ma la produzione vitivinicola è limitatissima.

Lazise
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Comune autonomo già nel 983, grazie alla concessione di Ottone II, Lazise vanta un’ampia cinta muraria ampliata e resa più sicura dagli Scaligeri. Tre le porte d’accesso al centro: la porta nuova, voluta da Cansignorio nel 1376, porta San Zeno e la porta del Lion. Il castello venne eretto fra il 1375 ed il 1381.
Scenografica la piazza del municipio, che si apre verso il porticciolo, su cui si affacciano la Dogana veneta e la chiesetta di San Nicolò, in stile romanico. Sul territorio comunale sorgono parecchie interessanti ville, quasi tutte, però, non sono visitabili.
Due le frazioni di Lazise: Colà, con il bel palazzo Miniscalchi, noto come villa dei Cedri, oggi centro termale, e Pacengo, in riva al lago, con la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista costruita sul finire del Settecento.

Pastrengo
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Pastrengo è ricordata per la carica compiuta nel 1848 al grido di “Savoia!” da tre squadroni di carabinieri a cavallo in difesa di re Carlo Alberto, minacciato dalle truppe austriache: l’evento è rievocato ogni anno il 30 aprile.
L’epoca risorgimentale è testimoniata da alcuni imponenti forti militari austriaci presenti sul territorio: il complesso difensivo è costituito da forte Degenfeld, sul colle a nord di Piovezzano, forte Benedeck sul monte Bolega, forte Nugent a Poggio Pol, sul colle San Martino, e forte Leopold su Poggio Croce.
La parrocchiale dell’Esaltazione della Croce, a Pastrengo, conserva alcune pale d’altare attribuite al Cignaroli e al Lorenzi. La parrocchiale di San Zeno, nella frazione di Piovezzano, venne rifatta nell’Ottocento.
Il santuario seicentesco di Santa Maria, nella contrada di Pol, è sull’Adige. A Pol c’è pure la chiesetta di San Rocco, seicentesca.

Peschiera del Garda
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Peschiera del Garda, vera e propria città-fortezza, ha ricoperato nel corso dei secoli un fondamentale ruolo strategico-militare, testimoniato dalle massicce mura e le fortificazioni lasciate dagli Scaligeri, da Venezia (che affidò la progettazione delle difese al Sanmicheli), dagli austriaci (Peschiera, con Verona, Mantova e Legnago, era uno dei vertici del Quadrilatero, il sistema difensivo creato nel Lombardo-Veneto dopo il 1815) e dall’Italia.
Sullo stemma comunale compare l’anguilla: ricorda una citazione di Plinio, che narrava delle abbondanti catture che si effettuavano nella zona.
Al margine di una delle piazze del centro storico si scorgono i resti delle abitazioni dell’antica Arilica, il villaggio di epoca romana.
Gode di grande popolarità in zona il santuario della Madonna del Frassino, che ricorda una miracolosa apparizione del 1511: vi sono conservate opere di Paolo Farinati.

Rivoli Veronese
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Rivoli Veronese è famosa per la battaglia che vi si combatté nel 1797 fra l’esercito di Napoleone e quello austriaco: in paese esiste un piccolo museo napoleonico.
L’anfiteatro morenico di Rivoli, modellato dal ghiacciaio dell’Adige, è il punto di contatto fra il Garda e la Valdadige.
La vallata dell’Adige è dominata dalla Rocca (importante sito archeologico) e dal forte di Rivoli, ben conservato, costruito dall’Austria fra il 1849 e il 1852.
Non lontana dalla spettacolare Chiusa (una sorta di canyon nel quale si incunea l’Adige), vi è la contrada di Gaium, con la chiesetta di San Michele.

Sommacampagna
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Il territorio di Sommacampagna, che si distende sulle colline moreniche meridionali dell’entroterra del lago di Garda, è a forte vocazione agricola.
La sede municipale è presso villa Da Vico, progettata dall’architetto neoclassico Adriano Cristofali.
Tra le chiese della zona spicca un capolavoro dell’arte romanica: la pieve di Sant’Andrea. È intitolata a Sant’Andrea anche la settecentesca parrocchiale di Sommacampagna.
Tra i palazzi del territorio: Cà Zenobia, affrescata da Paolo Farinati, villa Pignatti Morano, già dimora degli Ottolini, a Custoza, e villa Venier, progettata da Luigi Trezza.
La frazione di Custoza, nota per la sua viticoltura, è celebre anche per le battaglie che vi si combatterono in epoca risorgimentale.

Sona
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Il comune di Sona occupa un’ampia porzione delle colline moreniche dell’entroterra gardesano, quasi a ridosso di Verona. Zona ad economia mista, vive di industria, commercio e agricoltura.
Sulla piazzetta del centro di Sona si affacciano tre edifici degni di nota: il palazzo municipale, la parrocchiale e, in mezzo, un’antica filanda.
Tre le frazioni: Lugagnano, che è anche il centro più popoloso, Palazzolo e San Giorgio in Salici.
Molto interessanti le chiese di San Quirico e Giulitta a Sona e Santa Giustina a Palazzolo, tra le migliori testimonianze del romanico veronese, con un bel ciclo di pitture murali.
Molte le ville presenti sul territorio, tra le quali a Sona l’ottocentesca villa Trevisan Calderari ed a Palazzolo, nella piazzetta centrale, villa Schizzi.

Torri del Benaco
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Simbolo di Torri del Benaco è il castello scaligero, con il suo museo etnografico e l’antica limonaia, tra le ultime serre di agrumi rimaste in funzione sul lago.
Sul porticciolo si affacciano alcuni begli edifici di epoca veneziana, fra cui il palazzo della Gardesana, oggi albergo. La chiesa parrocchiale è settecentesca. La chiesetta di San Giovanni ha notevoli affreschi.
Pai ed Albisano sono le frazioni di Torri del Benaco: la prima, in riva al Garda, ha la chiesetta di San Marco, l’altra, in collina, è un notevole punto panoramico.
Fra i boschi delle colline è presente una ricca serie di incisioni rupestri di epoca presistorica e storica.
Pur ricompreso in parte nell’area indicata dal disciplinare di produzione, il territorio di Torri del Benaco è oggi sostanzialmente privo di vigneti, essendo molto più diffusa l’olivicoltura.

Valeggio sul Mincio
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Valeggio è il comune più a sud fra quelli ricompresi nell’area di produzione del Bardolino. I vigneti sono sulle colline moreniche, da Salionze, dove la tradizione vuole che Attila abbia incontrato papa Leone Magno, a Santa Lucia ai Monti, e poi giù lungo il corso del fiume Mincio.
Famosa per la ristorazione e per i suoi tortellini, Valeggio ha tra le sue attrattive storiche il castello scaligero. Tra gli altri monumenti, la parrocchiale di San Pietro e palazzo Guarienti.
Spettacolare è il parco e giardino botanico di villa Sigurtà, aperto al pubblico dalla primavera all’autunno.
Borghetto è una piccola, romantica contrada fluviale, dominata dall’alto dal poderoso ponte visconteo.