Zonazione e microclimi

Il terroir che crea i nostri vini.

Il progetto di Zonazione.

Il progetto di zonazione del territorio del Chiaretto e del Bardolino, voluto dal Consorzio di tutela, è stato realizzato fra il 2002 e il 2007.

L’attività svolta ha permesso di pubblicare il manuale d’uso del territorio che intende essere di aiuto ai produttori del Chiaretto e del Bardolino, fornendo indicazioni sia tecniche che agronomiche e aiutando nella scelta dei vitigni, dei cloni e dei portinnesti, in funzione della localizzazione del vigneto.
La zonazione ha rappresentato anche il punto di partenza verso la riscoperta e il ripristino delle tre sottozone – Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna – già note a fine Ottocento, ma non delineate nell’originario disciplinare del 1968.

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Suoli del territorio: struttura, origine e vocazione viticola.

L’area del Bardolino si sviluppa su un contesto morenico- glaciale, risultato dell’attività del ghiacciaio del Garda. I suoli delle colline moreniche del territorio del Chiaretto e del Bardolino sono caratterizzati da una estrema variabilità: la zonazione ne contate ben 66 tipologie.

Si passa da substrati di natura detritica e sabbiosa, a quelli con più alta componente argillosa o ghiaiosa, e perfino a terreni più calcarei e rocciosi nelle zone più elevate. I depositi glaciali hanno generato suoli ben drenati, spesso profondi, ricchi in scheletro e capaci di favorire un equilibrato sviluppo radicale. Questa varietà influisce sulla nutrizione della pianta, sull’equilibrio idrico e sulla mineralità espressa nei vini.

Dinamiche subcontinentali e microclimi locali

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Situata a ridosso del Lago di Garda, questa fascia beneficia dell’effetto mitigante del bacino d’acqua, che attenua le escursioni termiche e crea un ambiente più stabile, con suoli più sciolti, che conferiscono freschezza e prontezza. Le brezze lacustri favoriscono la ventilazione e contribuiscono alla precocità della maturazione. Le uve raggiungono elevati livelli di aromaticità, ma con una acidità più contenuta, e danno origine a vini freschi, floreali e immediati, ideali per il consumo giovane.

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Questa è la zona viticola prevalente, situata tra i 100 e i 250 metri di altitudine, su suoli misti su ghiaie e argille, di origine glaciale. Il clima qui risente sia delle brezze lacustri sia di quelle montane, con maggiore escursione termica tra giorno e notte. Le condizioni risultano ideali per la maturazione equilibrata della Corvina, che sviluppa un buon profilo aromatico e una struttura leggera ma persistente. È la fascia più rappresentativa per l’identità del Bardolino.

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Verso nord-est, in prossimità del Monte Baldo e della Vallata dell’Adige, il clima assume caratteri più continentali, con inverni più freddi ed estati fresche ma con giornate ben soleggiate. Le brezze montane sono frequenti e importanti per la sanità della pianta. L’altitudine maggiore rallenta la maturazione e contribuisce a mantenere elevata l’acidità. I vini di questa zona sono più verticali, tesi e salini, con un profilo aromatico fine e ottima prospettiva evolutiva.

Clima e temperatura.

Il territorio del Bardolino è caratterizzato da un clima temperato subcontinentale, modellato dalla presenza del Lago di Garda, delle colline moreniche e delle prime pendici del Monte Baldo. Questo quadro genera un insieme di microclimi viticoli distinti, che condizionano significativamente il comportamento della vite e la qualità del vino prodotto.

Dal punto di vista termico, le temperature medie annue si attestano tra 12,5 e 13,5 °C, con estati calde (21–23 °C) e inverni relativamente miti (2,5–4 °C). L’escursione termica annua supera i 19 °C, mentre quella giornaliera, particolarmente rilevante in fase di maturazione, favorisce l’accumulo di composti aromatici e fenolici. Il ciclo vegetativo è lungo e regolare: inizia a fine marzo e si chiude verso fine ottobre, garantendo oltre 200 giorni utili alla maturazione delle uve.

 

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Venti e microclima
Influenza sul vigneto
Il territorio del Bardolino è interessato da un sistema di ventilazione naturale complesso, determinato da brezze locali e correnti su larga scala. Le brezze di monte e di valle, legate all’escursione termica quotidiana, si alternano alle brezze di lago, che mitigano le temperature nelle aree rivierasche. A queste si aggiungono correnti provenienti da est e da nord-ovest. Questa circolazione d’aria favorisce la sanità del vigneto, limitando l’umidità e quindi le malattie fungine. Inoltre, contribuisce a regolare la temperatura nei mesi estivi, proteggendo la vite da stress termici e mantenendo un equilibrio fisiologico ottimale per la maturazione dell’uva.
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Precipitazioni
Regimi e implicazioni enologiche
Il regime pluviometrico del Bardolino è definito da due massimi stagionali (autunno e primavera) e due minimi (inverno e in parte estate). Le precipitazioni medie annue vanno da 800 mm a sud fino a 1100 mm a nord. Tuttavia, la piovosità estiva è in gran parte concentrata in episodi temporaleschi localizzati, con forte variabilità intra-annuale e spesso a carattere di ruscellamento, poco utile alla vite. Il mese di ottobre è statisticamente il più piovoso, con un rischio moderato di piogge durante la vendemmia. Tuttavia, i livelli di rischio climatico sono considerati gestibili e non compromettono strutturalmente l’idoneità viticola della zona.